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Contesto esterno, mercati e titolo Italgas

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Emergenza COVID-19

La pandemia da COVID-19 sviluppatasi a fine febbraio 2020 – e tuttora in corso – sta mettendo a dura prova la tenuta dell’intero tessuto sociale, sanitario, politico, economico e industriale del nostro Paese. A fronte di una situazione di grave instabilità Italgas ha reagito da subito con grande tempestività per mettere in sicurezza e tutelare la salute delle proprie persone e, al contempo, garantire la continuità dei servizi essenziali agli oltre 7,7 milioni di clienti serviti in 1.887 Comuni in tutta Italia8.

Le decisioni in materia di emergenza sanitaria e di organizzazione del lavoro sono state da subito affidate a un Comitato di Crisi interno, composto dai Responsabili delle principali funzioni aziendali, che ha operato in linea con le disposizioni sanitarie nazionali e in costante contatto con le Autorità competenti a livello centrale e locale.

Massima attenzione è stata posta alla protezione dei dipendenti. La Società ha sottoscritto una specifica copertura assicurativa COVID-19, predisposto misure gratuite di prevenzione (test sierologici, antigenici e molecolari su base volontaria) e provveduto all’immediato approvvigionamento e distribuzione di dispositivi di sicurezza (mascherine, guanti, tute, gel disinfettanti) in tutte le sedi e unità tecniche. I dipendenti, inoltre, sono costantemente aggiornati attraverso comunicazioni periodiche circa i provvedimenti normativi scaturiti dai DPCM e le eventuali ricadute per l’attività lavorativa che, ove non strettamente necessario, si è svolta – e continua a svolgersi – da remoto in modalità smart working.

Il processo di digitalizzazione delle reti, dei processi e delle persone, avviato nel 2017, ha favorito l’immediata riorganizzazione del lavoro. Nel breve volgere di un weekend, tra il 7 e il 9 marzo 2020 in occasione dell’applicazione delle misure previste dal Governo per il primo lockdown, è stato possibile trasferire la maggior parte delle attività in ambiente virtuale senza alcun contraccolpo per la operatività quotidiana.

L’utilizzo del cloud e la disponibilità di più device digitali per tutto il personale hanno permesso infatti di limitare la mobilità e adottare la modalità di lavoro “smart” su tutto il territorio nazionale. Le attività così organizzate hanno fatto registrare, nel giro di 24 ore, il forte aumento del numero di persone – da 200 ad oltre 2.000 – collegate in media ogni giorno attraverso le piattaforme di collaboration presenti su tutti i dispositivi (Teams, Zoom, Webex, ecc.). Numeri di rilievo che a regime, con la prosecuzione delle misure di contenimento degli spostamenti non necessari, hanno fatto registrare ogni giorno mediamente 2.100 persone attive, quasi 1.000 meeting virtuali e 30.000 (con picchi anche di 35.000) messaggi in chat.

Gli effetti della trasformazione digitale di asset e processi hanno prodotto benefici strutturali anche per la riduzione degli spostamenti delle persone dedicate allo svolgimento delle attività tecniche. Con lo sviluppo e l’applicazione di tecnologie innovative, quali “Gas Leakage Detection”, “ShareView” e “WorkOnSite”, è stato possibile, infatti, gestire da remoto e in maniera efficiente la rete, aumentare i controlli sul territorio e riavviare e gestire i cantieri in totale sicurezza già da maggio 2020, in occasione del primo allentamento delle misure restrittive.

Il Gruppo Italgas si è inoltre attivato a sostegno del sistema sanitario nazionale, con donazioni destinate a 7 strutture ospedaliere – dal Nord al Sud del Paese – e verso la Protezione Civile. Iniziative a cui hanno contribuito anche i dipendenti del Gruppo aderendo alla campagna di solidarietà «Insieme per l’Italia, dona una tua giornata alla lotta contro il Coronavirus», che ha permesso di raccogliere l’equivalente in denaro di circa 7.000 ore di lavoro, il cui importo è stato raddoppiato dalla Società.

Non è ragionevolmente prevedibile che il modello di business di Italgas possa essere influenzato in forma significativamente negativa dagli effetti della pandemia in atto. Il Gruppo ha dimostrato di saper reagire con tempestività ed efficacia alle difficoltà insorte assicurando la propria consueta efficienza operativa, preservando al contempo la tutela delle persone. Gli effetti operativi ed economici dovuti dall’interruzione delle attività e i conseguenti ritardi nell’esecuzione dei piani aziendali sono stati significativamente assorbiti nel corso dell’esercizio dimostrando la resilienza della società di fronte a eventi di questa natura e portata.

Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo 5.6 “Emergenza Coronavirus ed Evoluzione prevedibile della gestione” a pag. 146 del presente documento.

Scenario macroeconomico e andamento dei mercati

La profonda contrazione dell’attività economica determinata dalle restrizioni conseguenti alla necessità di limitare i contagi, con il PIL USA che nel secondo trimestre ha subito il maggior calo di sempre (oltre -30%; quasi -12% in Eurozona), e il forte aumento che ne è conseguito in termini di disoccupazione (giunta a quasi il 15% ad aprile negli USA, oltre 4 volte i livelli pre-COVID-19) hanno richiesto massicci interventi espansivi da parte delle Autorità monetarie e fiscali.

Al fine di immettere liquidità sul mercato e spingere al ribasso i rendimenti obbligazionari, allo scopo di favorire la ripresa economica, la BCE ha avviato un programma emergenziale di acquisto di titoli, portandolo dagli iniziali 750 a 1.850 miliardi di euro, con orizzonte temporale almeno fino a marzo 2022, introdotto nuove operazioni di rifinanziamento al sistema bancario a tassi negativi e migliorato le condizioni delle operazioni di rifinanziamento vincolate al reimpiego dei fondi nell’economia reale (TLTRO 3), portando fra l’altro il tasso di interesse applicato fino a 50 bps sotto il livello del tasso sui depositi (ovvero fino a -1% in totale). Dal lato delle politiche fiscali, tutte le principali aree economiche mondiali hanno intrapreso vasti programmi di spesa pubblica volti a mitigare l’impatto economico della pandemia. L’UE, in particolare, ha deciso di sospendere la regola del pareggio di bilancio, e di approvare misure di stimolo basate sul supporto alla transizione energetica e alla digitalizzazione (Recovery Plan da 750 miliardi di euro).

L’adozione di politiche fortemente espansive da parte delle banche centrali ha generato una profonda contrazione dei rendimenti reali sovrani, che in Eurozona e negli USA sono scesi ai minimi storici, mentre le politiche di supporto fiscale e il successivo miglioramento dell’Outlook indotto dall’annuncio della prossima disponibilità di vaccini hanno supportato il recupero delle attese inflazionistiche, che dopo un’iniziale caduta indotta dall’impatto dell’emergenza sanitaria hanno gradualmente recuperato per tornare su livelli complessivamente precedenti la pandemia. Come risultato, il rendimento nominale del Treasury statunitense è sceso di 101 bps (da 1,92% a 0,91%) vs contrazione di 38 bps del Bund tedesco (da -0,19% a -0,57%).

In considerazione del supporto monetario fornito dalla BCE e dei citati interventi fiscali adottati dall’UE, che hanno privilegiato i Paesi maggiormente penalizzati dalla pandemia, lo spread BTP-Bund sulle scadenze decennali ha chiuso il 2020 in calo di 49 bps (111 bps da 160 bps), ai minimi da marzo 2016.

Dal lato valutario l’EUR/USD si è apprezzato di quasi il 9% (a 1.22), supportato dalla migliorata coesione a livello europeo indotta dalla citata sospensione della regola del pareggio di bilancio, dall’adozione del Recovery Plan e dal supporto monetario fornito dalla BCE, unitamente alla migliorata propensione al rischio conseguente all’annuncio dei vaccini.

Trend 2020 e Titolo azionario Italgas

L’azionario globale ha evidenziato elevata volatilità nel corso del 2020 in funzione dell’andamento della pandemia da COVID-19, del suo espandersi dalla Cina al resto del mondo, e dell’adozione di politiche monetarie e fiscali a contrasto della recessione.

Le prime settimane dell’anno hanno visto l’Euro Stoxx aggiornare i massimi da 12 anni in funzione dell’accordo commerciale US/Cina di fine 2019, mentre, a partire dall’ultima settimana di febbraio, a seguito dell’espansione della pandemia da COVID-19 e della conseguente adozione di misure restrittive volte a limitare la diffusione dei contagi, i listini hanno subito una profonda contrazione. Rispetto ai massimi registrati il 19 febbraio, l’aumento dei contagi fuori dalla Cina, e in particolare in Europa, ha generato un ribasso del 16% dell’Euro Stoxx nelle due settimane successive, contrazione accentuatasi di un ulteriore 25% nei dieci giorni successivi al 9 marzo, quando l’Italia ha introdotto le prime misure di lockdown generalizzato in Europa. Complessivamente, nel mese intercorrente dal 19 febbraio al 18 marzo 2020 l’Euro Stoxx ha ceduto il 37%, con dinamica sostanzialmente equivalente per l’S&P 500. Nei mesi successivi, la ripresa delle quotazioni è stata resa possibile grazie all’adozione di politiche iper-espansive da parte delle Autorità monetarie e fiscali delle principali aree economiche, volte a contrastare la contrazione dell’attività economica, nonché grazie all’annuncio di diversi vaccini. Complessivamente, con quotazioni rettificate per lo stacco dei dividendi, l’indice azionario Euro Stoxx ha chiuso in rialzo dello 0,8%. I listini americani, rispetto a quelli europei, hanno beneficiato anche della maggiore esposizione al comparto tecnologico, che ha beneficiato del mutato stile di vita indotto dalla pandemia. Questo, unitamente al generalizzato deprezzamento del dollaro, spiega il rialzo del 18,4% registrato dallo S&P 500, su nuovi massimi storici.

Marcate differenze si sono evidenziate a livello nazionale e settoriale a seconda della severità dell’impatto economico prodotto dalla pandemia. A livello Eurozona, il DAX di Francoforte è avanzato del 3,6%, a fronte di contrazioni del 3,3% per il FTSE Mib, del 5,0% per il CAC 40 di Parigi e del 12,7% per l’Ibex 35 di Madrid.

A livello settoriale, l’Euro Stoxx Utilities è avanzato del 14,1%, terzo miglior settore del listino, in netta outperformance rispetto al benchmark Eurozona, trainato dagli operatori integrati maggiormente esposti alle rinnovabili in funzione del rialzo dei prezzi elettrici indotto dalle politiche di de-carbonizzazione dell’UE e dell’espansione dei multipli per via della maggior visibilità sulle prospettive di crescita derivante dalle citate politiche ambientali. Relativamente al resto del mercato Eurozona, i settori tech e consumer hanno segnato le migliori performance, mentre banche e petroliferi hanno significativamente sottoperformato il mercato in virtù del contesto macro.

Il titolo Italgas ha chiuso il 2020 a 5,20 euro. Considerato il dividendo di 0,256 per azione e un prezzo a fine 2019 di 5,44 euro, ha segnato un total shareholeder return dello 0,6%.

Dal giorno della quotazione nel novembre 2016 al 31 dicembre 2020 il total shareholeder return risulta pari al 56,4%.

Nel corso dell’anno il volume medio di scambi giornalieri del titolo Italgas sul mercato telematico della Borsa Italiana è stato di circa 2,5 milioni di azioni, con una maggiore concentrazione di scambi in prossimità dei risultati trimestrali, dello stacco del dividendo e dell’aggiornamento del Piano Strategico 2020-2026, presentato a fine ottobre 2020.